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Itinerari a Napoli- Campi Flegrei
Di seguito abbiamo elencato una serie di itinerari che si possono effettuare soggiornando a Napoli
Campi Flegrei
I Campi Flegrei affondano le loro radici nel mito e hanno conquistato un posto di grande rilievo nella storia. La terra di fuoco, declamata da Omero e Virgilio, è un'enorme area vulcanica formata da numerosi crateri, di cui l’unico ancora attivo è la Solfatara. Gli altri, invece, vivono oggi di una nuova vita: l’Averno è un lago, gli Astroni e il Monte Nuovo sono delle oasi naturali, altri giacciono in fondo al mare. Ma la caldera continua a esercitare la sua attività magmatica, ne sono testimonianza le intense fumarole e le acque termali che da Agnano a Baia permettono di goderne i benefici effetti.
Le terme, un’antica tradizione che risale alla Roma imperiale: ad Agnano la prima stazione termale, segue quella di Pozzuoli fino ad arrivare a Baia, la più rinomata al tempo dei romani. Una giornata alle Stufe di Nerone, una visita al Castello e al Parco Archeologico di Baia, un regalo che vale la pena concedersi.
La Solfatara
Vulcano attivo dei Campi Flegrei, la Solfatara era già nota ai Romani dell'epoca imperiale per le sue stufe calde e le proprietà curative delle sue acque.
Il vulcano manifesta la sua attività sotto diverse forme, la più suggestiva delle quali è forse la Grande fumarola. Raggiunge una temperatura di 160° e i sali presenti nei vapori emessi colorano di rosso le rocce del suolo; mentre è a causa dell'acido solfidrico che i visitatori avvertono il caratteristico odore di uova marce. Altra attrattiva naturale è la Fangaia composta da fango bollente creatosi dal mescolamento dell'argilla del suolo con l'acqua piovana e la condensa dei vapori.
Nel 1800 furono costruite due strutture ancora visibili oggi: il Pozzo e le Stufe. Il primo ha una profondità che varia nel tempo, si suppone a causa del bradisismo; l'acqua che raccoglie ha un tipico sapore aspro di limone. Le stufe sono in realtà due grotte scavate nella montagna per realizzare delle saune natural, nelle quali era possibile respirare i vapori solfurei considerati un'ottima cura per le vie repsiratorie e i dolori reumatici.
Il Tempio di Serapide
Interpretato originariamente come un tempio dedicato al dio egizio Serapide, in seguito al rinvenimento di una scultura che lo raffigura, il complesso è in realtà un mercato pubblico costruito probabilmente tra la fine del I sec. e l’inizio del II sec. d.C. nel quartiere che gli antichi chiamavano Emporium, situato sulla costa a nord del promontorio dell’acropoli. Ristrutturato in epoca severiana (inizi III sec. d.C.), il complesso, con l’ingresso verso il mare, si sviluppa su una superficie piuttosto vasta (75 metri di lunghezza per 58 metri di larghezza) circondata da un portico con colonne di granito o di cipollino, sul quale si aprivano numerose botteghe adibite, probabilmente, alla vendita di carne e pesce. La parte centrale del cortile è occupata da una tholos, a sua volta chiusa da un'esedra preceduta da quattro colossali colonne, tre delle quali ancora in piedi.
I resti del pavimento e del rivestimento in marmo delle latrine pubbliche sono indice della straordinaria sontuosità del monumento. Sulle colonne sono visibili le erosioni dovute agli abbassamenti e innalzamenti del suolo, a causa del fenomeno del bradisismo che da sempre caratterizza l’area flegrea.
Parco archeologico delle Terme di Baia
L’antica Baiae, famosa per la presenza di acque termali e per la bellezza dei luoghi, fu meta di villeggiatura e di riposo dell’aristocrazia romana. Il suo parco archeologico, esteso su di una superficie di 40.000 mq e diviso convenzionalmente in cinque settori (Villa dell’Ambulatio, Settore di Mercurio, Settore della Sosandra, Settore di Venere), racchiude i resti di residenze patrizie e di impianti termali. La Villa dell’Ambulatio si estende su due terrazze: quella superiore ospita il quartiere domestico e quella inferiore un grande porticato coperto che dà il nome alla struttura. Il Settore di Mercurio è costituito da due nuclei distinti con funzione prevalentemente termale. Il Settore della Sosandra, in cui sono state individuate quattro fasi edilizie, si sviluppa su quattro livelli: i primi due con funzione abitativa, mentre i due livelli inferiori ospitano un complesso architettonico scenografico interpretato come un teatro-ninfeo. Il Settore di Venere, chiamato così dagli studiosi del ‘700 che definivano “stanze di Venere” alcuni ambienti del livello inferiore, si articola su tre livelli sovrapposti con ambienti di servizio o con funzione termale.